Scrivere una tesi di laurea rappresenta una sfida importante e, allo stesso tempo, un’opportunità per mettere alla prova le competenze acquisite durante il percorso universitario. La tesi è più di un semplice elaborato: è il momento in cui lo studente può approfondire un argomento specifico, sviluppare una propria analisi e dimostrare le capacità critiche o pratiche maturate nel corso degli studi.
Una delle prime decisioni da affrontare riguarda la tipologia di tesi: compilativa o sperimentale. Entrambe offrono vantaggi e richiedono un impegno diverso, ma la scelta dipende da vari fattori, come il tipo di corso di laurea, il tempo a disposizione e le aspirazioni future.
In questo articolo analizzeremo le caratteristiche principali delle due tipologie di tesi, evidenziando le differenze metodologiche, i tempi di realizzazione e l’impatto sul voto finale. Proporremo, inoltre, esempi pratici per chi intende affrontare una tesi sperimentale, mostrando come approcciare la raccolta e l’analisi dei dati in contesti sia scientifici che umanistici.
Infine, discuteremo come valutare la scelta tra tesi compilativa e sperimentale, considerando le esigenze personali e accademiche, senza trascurare il ruolo del relatore e delle prospettive lavorative future.
Indice dei contenuti
- Tesi compilativa vs sperimentale: tesi di laurea in generale, differenze, tempistiche di scrittura, punteggio;
- Cos’è la tesi compilativa?
- Cos’è la tesi sperimentale? (come impostare l’esperimento, come scegliere il metodo, come analizzare i dati, quali strumenti utilizzare)
- Esempi pratici
- Chi sceglie se la tesi è compilativa o sperimentale? Considerare diversi fattori: tempo a disposizione, tipologia di corso di laurea, votazione finale, prospettive lavorative
- Conclusione
1. Tesi compilativa vs sperimentale
La tesi di laurea rappresenta il punto di arrivo di un percorso importante, talvolta faticoso, ed è un modo per sintetizzare le conoscenze apprese durante il percorso accademico.
Esistono due principali tipologie di tesi: compilativa e sperimentale. Queste si distinguono per approccio, metodologia, tempistiche e impatto sul voto finale.
La differenza principale risiede nell’approccio richiesto: mentre una tesi compilativa si concentra sull’analisi della letteratura già esistente, la tesi sperimentale sviluppa una ricerca di tipo originale.
La scelta tra le due è significativa, non solo per il metodo, ma anche per le tempistiche di scrittura, il punteggio assegnato durante la discussione e le possibili opportunità dopo la laurea. Generalmente, la tesi compilativa richiede meno tempo, con una durata dai 3 ai 6 mesi, mentre una tesi sperimentale può anche richiedere fino a un anno!
Dato il maggior lavoro richiesto, l’elaborato sperimentale è tendenzialmente valorizzato dal punto di vista del punteggio; tuttavia, la qualità rimane sempre il criterio fondamentale.
Per i motivi elencati, è quindi fondamentale valutare le proprie esigenze, il tempo a disposizione e gli obiettivi accademici o lavorativi prima di scegliere quale tipo di tesi cominciare a scrivere.
2. Tesi compilativa
La tesi compilativa consiste nell’analisi e nella sintesi della letteratura esistente, mettendo in risalto l’oggetto dello studio. Per quanto detto finora, risulta evidente come il punto focale di questo tipo di elaborati sia la ricerca bibliografica; una ricerca approfondita e quanto più vasta possibile delle fonti è fondamentale per sviscerare l’argomento scelto e per creare una propria analisi critica, che nasce da una sintesi chiara delle posizioni.
A questo punto, potremmo essere indotti in errore e pensare che basti fare una sintesi dettagliata del materiale scelto, ma questo è solo l’inizio di un percorso. Per essere una vera analisi critica è indispensabile proporre una propria interpretazione che si basi sugli obiettivi fissati e venga sostenuta dalle fonti scelte, mettendo in mostra la propria capacità di creare collegamenti tra le varie fonti selezionate.
Tra i vantaggi della tesi compilativa possiamo annoverare il risparmio di tempo, la maggiore facilità nella ricerca delle fonti, un maggiore approfondimento teorico e un accrescimento di competenze analitiche.
Tra gli svantaggi vi sono una maggiore dipendenza dalle fonti, infatti, la riuscita dell’elaborato si basa principalmente sulla qualità e la disponibilità di fonti accademiche per quel determinato argomento; infine, minore originalità, e nella maggior parte dei casi un punteggio inferiore rispetto ad una tesi sperimentale.
3. Tesi sperimentale
La tesi sperimentale si focalizza sulla progettazione, realizzazione e analisi di un esperimento originale. Questo tipo di tesi si distingue per un approccio più pratico rispetto a quella compilativa; infatti, il punto centrale è la raccolta diretta di dati.
Il processo di scrittura si articola in diverse fasi: definizione dell’oggetto di studio, scelta del metodo più appropriato e identificazione degli strumenti da utilizzare per la raccolta dei dati. Una volta raccolti, è fondamentale analizzarli in modo accurato, e per questo si possono impiegare software statistici o programmi di analisi specifici.
Tra i vantaggi di una tesi sperimentale c’è senza dubbio l’originalità: il lavoro sarà unico e rappresenterà un’opportunità per sviluppare competenze pratiche come la gestione dei dati e l’uso di strumenti analitici. Inoltre, è un’esperienza molto significativa anche per il futuro professionale, poiché dimostra capacità di problem solving e autonomia.
Tuttavia, ci sono anche degli svantaggi. Realizzare una tesi sperimentale richiede più tempo e può risultare complicato: un esperimento potrebbe non andare come previsto, o potrebbe essere difficile reperire le risorse necessarie. Anche l’analisi dei dati può presentare delle sfide, poiché potrebbero non confermare le ipotesi iniziali.
4. Esempi pratici
Di seguito proporremo alcuni esempi che potrebbero risultare utili per la stesura di una tesi sperimentale in ambito scientifico e umanistico. Ogni esempio fornirà una traccia su come affrontare il lavoro di ricerca, specificando metodologie, strumenti di analisi e raccolta dei dati originali.
Biologia
È possibile condurre un esperimento di laboratorio per analizzare gli effetti di un composto naturale sulla crescita di colture batteriche. Le fonti includeranno studi precedenti in letteratura scientifica e articoli peer-reviewed. La raccolta dei dati originali può essere realizzata monitorando parametri come la crescita delle colonie su terreni specifici, utilizzando strumenti come lo spettrofotometro per misurare l’assorbimento ottico e l’elaborazione statistica dei dati raccolti.
Ingegneria meccanica
È possibile progettare e testare un prototipo di pannello solare con nuovi materiali termici. I dati originali si ottengono tramite esperimenti sul campo o in laboratorio, monitorando parametri come temperatura, rendimento energetico e durata dei materiali con l’ausilio di sensori e software di acquisizione dati. L’analisi può includere confronti con pannelli tradizionali per valutarne l’efficienza.
Contrariamente a quanto si possa pensare, anche in ambiti umanistici è possibile effettuare delle analisi e delle ricerche per la scrittura di una tesi sperimentale. Qui di seguito, presentiamo alcuni esempi che dimostrano come anche in discipline quali economia aziendale, sociologia e antropologia sia possibile raccogliere dati originali, analizzarli e giungere a conclusioni significative.
Economia aziendale
Per una tesi in economia aziendale, è possibile utilizzare un caso studio aziendale. Le fonti possono includere documenti forniti dall’azienda (bilanci, statistiche di vendita, report di sostenibilità, rating) e strumenti di analisi come SWOT o analisi della catena del valore. Inoltre, è possibile raccogliere dati originali attraverso interviste e questionari.
Sociologia
Una tesi sperimentale in sociologia potrebbe analizzare un fenomeno sociale e i suoi effetti su un campione rappresentativo (per area geografica, età, ecc.). Il campione viene studiato tramite un questionario online con domande a risposta multipla o scale di Likert.
Antropologia
Una tesi sperimentale in antropologia potrebbe studiare l’influenza delle pratiche rituali sulle relazioni interpersonali e la coesione sociale in una comunità, attraverso osservazione partecipante durante cerimonie e l’analisi delle dinamiche e dei cambiamenti comportamentali legati ai rituali.
Tesi di stage
Le tesi di stage sono progetti di ricerca o analisi che gli studenti conducono come parte di un’esperienza di stage in un’organizzazione, sia essa un’azienda, un’istituzione, un ente governativo o un’organizzazione non profit. Le tesi di stage possono comportare la conduzione di ricerche, analisi di dati, valutazioni di progetti o qualsiasi altra attività correlata all’ambito dell’organizzazione ospitante.
5. Chi sceglie se la tesi è compilativa o sperimentale? I fattori da considerare
In questo frangente, ci si potrebbe chiedere chi effettivamente sceglie tra tesi sperimentale e compilativa. Innanzitutto, bisogna dire che questa scelta è influenzata da diversi fattori tra cui il tempo a disposizione, la tipologia di corso di laurea e le ambizioni di voto finale; inoltre la decisione influisce sull’ impegno richiesto e sulle prospettive future in termini lavorativi. Vanno perciò analizzati nel dettaglio tutti questi aspetti.
– Tempo a disposizione
Spesso, questo è l’elemento determinante per la scelta. Studenti che hanno diversi impegni potrebbero preferire una tesi compilativa poiché basandosi sull’analisi e la rielaborazione delle fonti, in linea generale richiede meno tempo. Una tesi sperimentale che necessita invece di ricerche originali, esperimenti ed interviste potrebbe sicuramente occupare una porzione maggiore del proprio tempo a disposizione.
– Tipologia di corso di laurea
Generalmente, i corsi di laurea umanistici per le materie trattate sono più propensi ad accettare tesi di laurea compilative dove gli studenti analizzano opere esistenti proponendo una propria chiave di lettura. Negli studi scientifici o tecnici, di contro è prassi diffusa optare per una tesi sperimentale che metta in risalto le competenze pratiche e metodologiche acquisite durante il percorso di studi.
– Votazione finale
Sicuramente, vi possono essere differenze in termini di punteggio tra tesi sperimentale e tesi compilativa. Una tesi compilativa ben strutturata che mostra ottime capacità critiche può ottenere ottimi risultati, ma una tesi sperimentale, ben condotta con esperimenti ed interviste valide, può certamente impressionare di più una commissione.
– Prospettive lavorative
Le prospettive lavorative vengono prese troppo di frequente sottogamba, come se il mondo accademico e quello lavorativo fossero scollegati, ma questo è un errore da non commettere. La tesi sperimentale per ambiti come la ricerca o settori in cui le competenze pratiche ed analitiche sono fondamentali, può essere un ottimo biglietto da visita. Allo stesso tempo una tesi compilativa ben strutturata può essere più adatta per ruoli amministrativi, di consulenza o educativi poiché mette in risalto le capacità critiche del candidato.
In conclusione, chi prende la decisione?
Sebbene lo studente abbia un ruolo centrale nella scelta, questa non è sempre del tutto autonoma. La decisione finale è spesso frutto di un confronto con il relatore, che può influenzare o indirizzare la scelta in base alle sue competenze, agli interessi del dipartimento e alla disponibilità di risorse (ad esempio, laboratori o dataset). In alcuni casi, la scelta della tesi sperimentale è imposta da specifici regolamenti del corso di laurea.
6. Conclusione
La scelta tra tesi compilativa e tesi sperimentale è un punto cruciale nella carriera universitaria di ogni studente. Bisogna tener conto di tutti i fattori analizzati finora e deve nascere da un confronto diretto ed onesto con il proprio relatore. Ciò che ci preme di più dire però, è che a prescindere dalla scelta fatta, la tesi rappresenta una grande occasione per mettere in pratica tutte le competenze acquisite nel percorso di laurea, va quindi affrontata con grande impegno e determinazione godendosi ogni istante di questo capitolo finale del proprio percorso accademico.